Ricollegandosi ai secoli XIV e XV, epoche cruciali che segnarono la rinomanza internazionale di Firenze e dell'intera regione, la performance si propone di sfidare una narrazione storica spesso parziale, che trascura il contesto sociale e civile. Richiamando alla memoria il tumulto dei Ciompi del 1378, episodio sanguinoso testimone di un tessuto democratico già allora fervente, Le Belle Bandiere pongono interrogativi sulla correlazione tra la vivace scena politica di Firenze, la prima rivolta operaia europea, e il successivo Rinascimento.

Partendo dalla rivolta dei Ciompi, la performance dà voce e visibilità ai movimenti e ai lavoratori contemporanei. Esplorando il tema delle bandiere come simbolo di lotte e identità, si sono ascoltate le testimonianze e disegnate le immagini salienti degli scioperi. Con una decisione collettiva e un pensiero laterale attivato, si è dato valore non solo all'icona, ma anche al colore, alla forma (una bandiera verticale) e al tipo di tessuto.